un labirinto oscuro
il niente tra vita e morte
il vuoto dolente
dove le parole si perdono nel
farsesco
nel nulla ripetuto e
sfregiato
è l’inganno della condizione
dell’uomo-demonio
quando si banalizza il male
la parola del bene il sapore del giusto
eliminati l’onore l’integrità
cori di suoni scimmieschi
di occhi roteanti di fiati
roventi
tappando con le dita il foro
giusto
la musica è rumore indistinto
e molesto
di Lucifero funzionario di
Dio
che rendicontava i peccati
tra la ruralità delle leggi
ora servente dell’uomo
confidando le astuzie
spaesato sobrio smarrito
dialogando con poeti e
predicatori
disarcionato schiantato
dolente alla disperata
ricerca
della sua ragione di
esistere.
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